Rocca di Mezzo, L’Aquila, Abruzzo.
Lungo la statale 696 (42.19071 13.52817) all’altezza di Rocca di Mezzo, deviando a piedi per un sentiero di pastori si giunge ad una depressione nel terreno, un fosso, con un muro di contenimento sul lato settentrionale.
Al test delle bacchette (‘L’ o Omega) si manifesta, sul lato nord, un dromos di accesso che conduce ad un Menhir. Percorrendo il corridoio energetico ci troviamo a girare attorno al manufatto con andamento antiorario (anti-deosil); il corridoio conduce ad un preciso punto situato a est del manufatto, lungo l’asse maggiore. Qui l’antenna di Lecher risponde alla lunghezza di 80mm e 181mm corrispondenti a canali tellurici e punti di fuoco rispettivamente.
Vista dall’alto con vene d’acqua sotterranee (azzurro) e percorso d’accesso (giallo).
Il Menhir, alto circa 175cm per la parte esposta dal terreno e con sommità rastremata, ha una pianta a ‘vescica piscis’ di circa 100x50cm con asse maggiore in direzione est-ovest e asse minore in direzione nord-sud. L’oggetto si erge all’incontro di tre falde sotterranee, due delle quali tangenti il perimetro in direzione est-ovest, mentre la terza tangente sul lato minore con andamento nord/est-sud/ovest; questa configurazione emana 50.000 Angstrom.
Realizzato in pietra locale caratterizzata da venature di due differenti materiali lapidei (uno grigio, l’altro beige). Questo conferisce una diversa polarità dipendente dal materiale che si alterna nei livelli lungo l’altezza.
Alzato della vista frontale orientata.